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Corrado Vaccaro

Passione, emozioni & avventure

«La scelta della montagna per le vacanze non è casuale. La sanità dell’ambiente umano, l’imponente bellezza della natura, favoriscono ogni volta il rinnovarsi della domanda sull’essere, sull’ordine, sulla bontà del reale – il reale è la prima provocazione attraverso cui viene destato in noi il senso religioso. Con la necessaria disciplina, che è sempre stata rigorosamente curata (la disciplina è come l’alveo di un fiume: l’acqua vi scorre più pura, più limpida, più rapida; la disciplina è necessaria in quanto è riconosciuto un senso a tutto), le vacanze in montagna si sono proposte all’esperienza delle persone come una profezia, sia pur fugace, della promessa cristiana di compimento, come un piccolo anticipo di paradiso». Don Luigi Giussani (1922-2005)

L’inizio. Vacanza del CLU (Comunione e Liberazione Universitari) del 1985. Ero al primo anno degli studi universitari per il corso di laurea in Scienza dell’Informazione presso l’università degli Studi di Salerno. Avevo appena conosciuto il movimento di CL ed alcuni amici (con cui ancora oggi sono in strettissimo contatto) mi invitarono alla vacanza estiva che annualmente il CLU teneva in Dolomiti. Destinazione Misurina, nel contesto delle Tre Cime di Lavaredo. Fino a quel momento quei paesaggi li avevo visti solo sul sussidiario delle elementari. Negli anni successivi avrei regolarmente aderito alla proposta della vacanza in Dolomiti.

Il ridestarsi della domanda. Anno 2017. Dopo anni che avevo smesso di frequentare la montagna mi venne il desiderio di rivedere quei luoghi. Fu la volta della Val di Fassa, Moena dove conobbi la famiglia Pastore, Serena e Cesare (Guida Alpina UIAGM) proprietari del Residence Lastè, dove annualmente sono ospite. Rivedere quei luoghi fu per me grande emozione: gli anni di università, gli amici di un tempo, le lunghe escursioni fatte con abbigliamento improvvisato. Tutto era cambiato tranne il ridestarsi dello stupore e della bellezza. L’anticipo del Paradiso si era di nuovo palesato ai miei occhi. Su invito di Serena feci la mia prima esperienza di ferrata Roda di Vael e da allora la passione per il verticale.

Emozioni ed avventure. L’adesione al CAI – Sezione di Cava dei Tirreni - fu il primo passo verso una corretta formazione ed educazione alla montagna. L’incontro e l’amicizia con Vincenzo, Giuseppe J., Flavia, Paolo, Francesca e Giuseppe sono stati decisivi: rappresentano tutt’ora quell’alveo del fiume dove tutte le nostre avventure e passioni possono essere condivise.

Il verticale e l’incontro con Riccardo Quaranta Guida Alpina UIAGM. L’alpinismo non è uno sport, è uno stile di vita: la formazione e la sequela sono i pilastri di una corretta disciplina, dove è riconosciuto un senso a tutto. Si dice che la montagna è “maestra di vita”, ma questo deve assumere un segno tangibile, diventare carne, persona. Come nella vita, specialmente in montagna abbiamo bisogno di educatori, persone da seguire e guardare. Riccardo è questo. Una grande amicizia ma nella mia piena consapevolezza di avere davanti – specialmente quando affrontiamo le nostre avventure – il Maestro, di cui fidarsi e a cui affidarsi. La compagnoneria non ci appartiene, non ci interessa: siamo piuttosto interessati alla ricerca di quel compimento, di quell’anticipo di paradiso che solo la necessaria disciplina può regalare.

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